Spazio, in che modo l'Italia investe nella space economy?

 

Space economy Italia - Foto di Pixabay da PexelsLo Spazio è diventato negli anni uno dei settori strategici più importanti per la ripresa economica e lo sviluppo sostenibile del Paese. Dai progetti nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) agli interventi dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), facciamo il punto sugli investimenti per la space economy in Italia.

Spazio: sostenere gli investimenti con Recovery plan e programma spaziale UE

Il nostro Paese è uno dei pochi al mondo a poter contare su una filiera completa nel campo spaziale, composta da una rete di istituzioni formative di eccellenza, centri di ricerca attivi nelle aree più avanzate e un importante tessuto industriale. 

Analizzando il contesto di mercato globale e sfruttando le caratteristiche dell’industria spaziale italiana è stata sviluppata una strategia di investimenti nazionale volta a potenziare i sistemi di osservazione della terra per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico e a rafforzare le competenze nazionali nella space economy

Space economy, gli investimenti italiani nel settore Spazio 2021-26

Nel complesso, per il settore Spazio sono stati allocati circa 4,5 miliardi di euro. Questo tesoretto proviene da tre fonti di finanziamento, ossia Next Generation EU, Fondo Complementare al PNRR e altri fondi nazionali.

Gli investimenti previsti in Italia nel periodo 2021-2026 per il comparto sono riconducibili principalmente ai seguenti ambiti tematici:

Fonte: Dipartimento per la trasformazione digitale

La strategia nazionale basata su questi quattro assi viene attuata attraverso il coinvolgimento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in progetti gestiti sia nel quadro del Programma Pluriennale delle Attività dell’ASI e sia nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

PNRR, quanto spende l'Italia per lo Spazio?

Nel PNRR si fa riferimento anche ad una serie di progetti spaziali, nell'ambito della Missione 1, Componente 2, Investimento 4. Tra gli obiettivi di questo intervento c'è il potenziamento della comunicazione satellitare e dei sistemi di osservazione della Terra per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico, ma anche il rafforzamento delle competenze nazionali nella space economy e negli asset di accesso allo spazio (cioè tecnologie satellitari ed economia spaziale).

Nel dettaglio l'Investimento M1C2.4 prevede 4 linee di azione il cui piano complessivo ammonta a oltre 2,3 miliardi di euro: di questo budget 1,5 miliardi di euro sono a valere sul Recovery plan nazionale e 0,8 miliardi di euro si riferiscono al Fondo Complementare al PNRR. 

SatCom (Investimento M1C2.4.1)

Le telecomunicazioni sono infrastrutture nazionali critiche il cui funzionamento deve essere garantito anche in condizioni di emergenza, come ad esempio attacchi informatici e calamità naturali. In virtù di ciò, serve garantire la disponibilità di un'infrastruttura satellitare nazionale resiliente che assicuri la copertura del territorio italiano con collegamenti dinamici ai siti esteri di interesse nazionale.

In questo contesto, l'iniziativa SatCom vuole fornire servizi di telecomunicazione innovativi e sicuri basati su un'architettura che sfrutta sia piccoli satelliti che sistemi geostazionari. Il valore dell’investimento è pari a 320 milioni di euro e il soggetto attuatore è l'Agenzia Spaziale Italiana. 

Osservazione della Terra (Investimento M1C2.4.2)

Le sfide che l'Italia affronta nella gestione del proprio territorio - comprese le problematiche ambientali, la sicurezza del patrimonio culturale e archeologico e le calamità naturali - hanno dato vita a progetti di grande importanza nel campo dell'Osservazione della Terra.

Per questo motivo vengono attuate specifiche azioni relative all'uso delle tecnologie spaziali, con interventi che prevedono piani di formazione e parallelamente investimenti ad hoc per lo sviluppo delle capacità di monitoraggio del pianeta anche con l’utilizzo di protocolli di intelligenza artificiale.

L'iniziativa prevede nel complesso tre investimenti:

In questo caso, i soggetti coinvolti nella messa a terra dei progetti sono l'Agenzia Spaziale Europea (ESA), l'ASI e Cassa Depositi e Prestiti - Venture Capital Sgr.

Space Factory (Investimento M1C2.4.3)

Il nostro Paese è dotato di un ecosistema industriale e scientifico completo nel campo spaziale che copre tutti gli ambiti settoriali con grandi capacità competitive. L'obiettivo dell'intervento previsto dal PNRR è aumentare questa competitività nella produzione di satelliti e lanciatori attraverso la promozione di due programmi con forte peso strategico per l'intera filiera nazionale:

  • Space Factory 4.0, dedicato allo sviluppo di fabbriche intelligenti per la produzione di piccoli satelliti, che può contare su un budget di 60 milioni di euro;
  • Sistemi di Trasporto Spaziale dedicato allo sviluppo di tecnologie verdi per le future generazioni di propulsori e lanciatori, che prevede la creazione di due sistemi di propulsione eco-sostenibili e i cui investimenti valgono 337,5 milioni.

L'attuazione di questi progetti è in capo all'ESA e all'ASI. 

In-Orbit Economy (Investimento M1C2.4.4)

Le capacità di fornire In-Orbit Servicing, cioé di localizzare e raggiungere oggetti orbitanti ed eseguire interventi su di essi, ha assunto una certa rilevanza perché abilita servizi di gestione del traffico spaziale, ma anche applicazioni commerciali, tra cui il prolungamento della vita dei sistemi satellitari e l'intervento in caso di guasto di una navicella.

L’Italia può contribuire alle capacità europee attraverso la creazione di competenze che aumentino la conoscenza della situazione dell’ambiente extra-atmosferico con lo sviluppo di applicazioni di gestione del traffico nello spazio (Space Traffic Management - STM) e il tracciamento di satelliti e detriti (Space Surveillance and Tracking - SST).

Due gli investimenti, gestiti dall'ASI, previsti in questa linea di intervento:

  • Costruzione di 3 telescopi terrestri, per 110 milioni di euro;
  • Sviluppo progetto di In-Orbit Services, con un budget di 350 milioni.

PNRR e Spazio, le attività spaziali verso le milestone 2023

In data 5 luglio 2022, il ministro per la Trasformazione digitale e delega all’aerospazio Vittorio Colao, in occasione della conferenza stampa presso la sede della Stampa Estera a Roma, ha fatto il punto sullo stato di avanzamento del pacchetto di investimenti PNRR di sua competenza e ha anche presentato le iniziative messe a segno verso la timeline 2023.

Fonte: Dipartimento per la trasformazione digitale

"L’Italia sta dimostrando di essere capace a fare le cose, tanto che in un anno abbiamo allocato già 15 miliardi di fondi del PNRR di cui circa 10-11 miliardi di euro per il digitale e circa 4 miliardi (4,3 mld) per lo spazio", ha affermato il ministro, ricordando che sono state anche assegnate le risorse ad ASI ed ESA.

Per approfondire: Space economy e PNRR: siglate le convenzioni ESA e ASI

Focus sul Programma Pluriennale delle Attività dell’ASI

Oggi l’attenzione è focalizzata molto sui fondi PNRR, ma non dimentichiamo che l’ASI ha un budget analogo per la realizzazione di progetti nazionali e attività da portare avanti in cooperazione con altri Paesi.

A dicembre 2021, con il coordinamento del COMINT - Comitato Interministeriale per le Politiche Spaziali ed Aerospaziali, è stato perfezionato il finanziamento, con un impegno di 1,835 miliardi di euro, della Programmazione Pluriennale delle Attività dell’Agenzia Spaziale Italiana per il periodo 2021-2026.

Questi fondi si raccordano con le progettualità previste dal Recovery plan Italia in ambito Spazio e si concentrano sulle sei aree d'interesse:

  • Telecomunicazioni e Navigazione, che ha a disposizione 141 milioni di euro;
  • Osservazione della Terra, con 609 milioni;
  • Tecnologie e Nano-satelliti, con budget di 431 milioni;
  • Esplorazione e Infrastrutture orbitanti, con 254 milioni;
  • Infrastrutture di Terra, con risorse per 145 milioni;
  • Scienza, Ricerca e Formazione, con 255 milioni.

Space economy, PNRR e fondi europei. Intervista a Giorgio Saccoccia, presidente ASI

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