Via al bando dottorati comunali per le aree interne dell'Agenzia di Coesione

Bandi su dottorati per trasferimento tecnologico verso la PANuove opportunità per i dottorati di ricerca. A livello nazionale e regionale, infatti, aumentano i bandi che finanziano borse di dottorato per fare in buona sostanza “trasferimento tecnologico” verso la PA. Tra i progetti apripista il bando per dottorati comunali per le aree interne che si apre oggi. Ma tra le misure attive c'è anche un bando del Lazio.

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E’ un fenomeno interessante quello avviato in varie parti del Paese e che prevede borse di dottorato su temi che rispondono ai fabbisogni di varia natura delle PA e che vengono pagate proprio dagli enti pubblici interessati alla ricerca.

Un “trasferimento tecnologico” ante litteram che, invece dell'impresa, ha come destinataria dell’innovazione (che arriva dall’università) la pubblica amministrazione.

I dottorati comunali per le aree interne

A livello nazionale risulta senza dubbio interessante il progetto sui “dottorati comunali” da attivare nei Comuni delle aree interne. La sperimentazione è stata prevista dal decreto Rilancio che, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, ha stanziato 3 milioni di euro a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020.

Il progetto consiste nell'istituzione di borse di studio per dottorati finalizzati alla definizione, all'attuazione, allo studio e al monitoraggio di strategie locali volte allo sviluppo sostenibile. L'obiettivo, spiegano dai Ministeri coinvolti (Università e Coesione), è quello di favorire lo studio e l'approfondimento, a livello non solo tecnico ma di ricerca scientifica, su tematiche che riguardano la qualità della vita dei cittadini delle aree interne.

In particolare le borse di dottorato che verranno attivate, dovranno essere finalizzate a:

  • Garantire l'offerta e la piena accessibilità degli abitanti ai servizi essenziali (trasporto pubblico locale, istruzione e servizi socio-sanitari);
  • Promuovere la ricchezza del territorio e delle comunità locali;
  • Valorizzare le risorse naturali e culturali, attraverso la creazione di nuovi circuiti occupazionali;
  • Contrastare lo spopolamento demografico e culturale.

A distanza di un anno dalla pubblicazione del dl Rilancio, il progetto è adesso pronto a partire. A inizio agosto, infatti, è stato pubblicato il decreto che stabilisce i criteri e le modalità per la stipula delle convenzioni tra i Comuni delle aree interne (anche in forma associata) e le Università.

Mentre il 1° settembre l'Agenzia per la Coesione territoriale ha pubblicato il bando a cui possono partecipare aggregazioni di Comuni presenti in ognuna delle Aree Interne, che abbiano stipulato una convenzione con un’università della zona per l’avvio dei dottorati. Le borse di dottorato (di massimo 25mila euro l’anno) saranno assegnate in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande, fino ad esaurimento dei 3 milioni di euro stanziati. Le istanze vanno inviate entro il 20 settembre 2021.

Il bando della Regione Lazio sui dottorati industriali

Quello dell’Agenzia per la Coesione, però, non è il solo bando per lo svolgimento di dottorati presso la PA, in circolazione in questo periodo. Anche la Regione Lazio ha infatti previsto un bando, aperto fino al 15 settembre, che ha sostanzialmente lo stesso obiettivo, ovvero favorire quell'innovazione all’interno della PA che solo un giovane dottorando può assicurare.

In questo caso il bando in questione è quello per i “dottorati industriali”. Sulla scia del successo della prima edizione, infatti, la Regione ha deciso di rendere annuale la misura, finanziando 100 borse di dottorato in partnership tra le università laziali e le imprese (di tutte le dimensioni) del territorio.

Rispetto al bando dello scorso anno, però, in quello 2021 è prevista proprio la novità rappresentata dalla possibilità per le università di fare una partnership direttamente con la Regione Lazio per il finanziamento di borse di ricerca su temi che interessano in prima persona l’amministrazione regionale.

Come per i “dottorati comunali”, anche in questo caso si tratta per ora di una sperimentazione limitata a 10 borse su 100. Nei prossimi anni, però, la Regione Lazio potrebbe beneficiare del “trasferimento tecnologico” emerso dalle 10 borse finanziate per affrontare meglio sfide come quelle legate alla ricostruzione post-sisma o alle nuove frontiere della Smart specialization strategy.